Energia pulita e colture forti, la sfida dell’agrivoltaico in Italia

Per lo sviluppo di questo settore, nello Stivale sono previsti investimenti per 1,1 miliardi di euro. Che cos’è Agrivoltaico e perché è così importante

L’Italia del futuro ha sempre più bisogno di soluzioni energetiche sostenibili, di preservare il suolo e l’acqua, proteggere e valorizzare i suoi prodotti agroalimentari e smarcarsi dalla dipendenza di fonti fossili.

In un territorio a forte vocazione agricola come il nostro, lo sviluppo dell’agrivoltaico, chiamato anche agri fotovoltaico, una simbiosi tra fotovoltaico e agricultura, potrebbe essere decisivo.

Si stima che se solo lo 0,32% dei terreni agricoli italiani fosse coperto da impianti solari, il 50% degli obiettivi del Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) sarebbe soddisfatto. E allora perché non provarci?

Con sistemi di pannelli a 2 metri da terra, capaci sia di catturare l’energia solare sia di fare ombra alle colture e allo stesso tempo di evitare l’evaporazione dell’acqua, l’agrivoltaico è un modello che fa incontrare fotovoltaico e agricoltura, sposandoli.

Secondo le “Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici” pubblicate dal Ministero della Transizione Ecologica per agrivoltaico si intendono in generale quegli “impianti fotovoltaici che consentano di preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione, garantendo, al contempo, una buona produzione energetica da fonti rinnovabili”.

In tutto il mondo, dall’Africa agli Stati Uniti, impianti di questo tipo sono in continua crescita, ma per funzionare bene hanno bisogno di aspetti chiave da rispettare.

Le 5 “C” fondamentali per l’agrivoltaico: fotovoltaico e agricoltura

Di recente negli States il progetto InSpire, guidato dal National renewable energy laboratory (Nnrel) e finanziato dal governo statunitense, ha definito quelle che dovrebbero essere le 5 “C” fondamentali per l’agrivoltaico: clima, configurazione strutturale, colture selezionate, compatibilità e collaborazione.

Per un buon agrivoltaico servono in sostanza condizioni ambientali appropriate in cui tenere conto, per esempio, delle risorse idriche che devono essere sufficienti e al tempo stesso essere preservate grazie all’ombra dei pannelli.

Decisiva è poi la capacità di valutare quanta luce riesce a raggiungere i moduli, ma anche pensare a colture che possano crescere con facilità in presenza dei pannelli a seconda delle zone climatiche e delle condizioni del suolo.

Un contesto in cui è necessaria la collaborazione fra le economie locali e degli stakeholder coinvolti.

Piano PNRR, per lo sviluppo dell’agrivoltaico.

In Italia, nelle politiche per la transizione ecologica riprese dal Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr), per lo sviluppo dell’agrivoltaico sono previsti investimenti per 1,1 miliardi di euro, una capacità produttiva di 2,43 GW, con benefici in termini di riduzione delle emissioni di gas serra (circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2) e dei costi di approvvigionamento energetico.

Rete Italiana Agrivoltaico Sostenibile

Per guidare la rivoluzione dell’agrivoltaico è nata da circa un anno la Rete Italiana Agrivoltaico Sostenibile, coordinata da Enea, agenzia che a Milano di recente ha affrontato proprio il tema del dialogo fra agricoltura e rinnovabili durante il World Conference on Photovoltaic Energy Conversion (WCPEC-8).

Nel frattempo, a inizio anno anche Confindustria Anie ha tracciato un quadro sulle tipologie di sistemi agrivoltaici in uso, ovvero quelli elevati da terra (a circa due metri) e quelli interfilare (alternanza di file di moduli in aree agricole), mentre SunCity (partner A2A) ha stimato una previsione di installazione di impianti agrivoltaici in Italia con capacità produttiva di 1,04 GW e con riduzione delle emissioni di gas serra di circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2.

Cifre e previsioni che per l’Italia del domani, a energia pulita, fanno ben sperare.

Allo stesso tempo, però, se i sistemi agrivoltaici favoriscono la protezione delle colture (per esempio anche dai fenomeni meteo intensi) e l’eccessiva esposizione al sole, così come il risparmio idrico e l’abbassamento delle temperatura, dall’altra parte esistono ancora problemi di fattibilità per alcune coltivazioni, motivo per cui è complesso avere un agrivoltaico standard ma servono per ogni situazione progetti specifici così come sono necessari importanti investimenti iniziali e di manutenzione.

L’agrivoltaico “un connubio tra fotovoltaico e agricoltura”

Come ha ricordato Enea però l’agrivoltaico resta “un connubio tra energia solare e agricoltura capace di promuovere la decarbonizzazione del sistema energetico, ma anche la sostenibilità del settore agricolo e la redditività a lungo termine di piccole e medie imprese” e per questo, per poter spingere in tale direzione, è fondamentale “identificare metodologie e soluzioni innovative per la realizzazione di impianti agrivoltaci in Italia; stabilire quadri di riferimento legali e normativi e diffondere linee guida pre-normative per la costruzione degli impianti”.

 

Bando MiPAAF: Parco Agrisolare, una boccata d’ossigeno per il settore.

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) con una nota del 23 agosto ha comunicato l’emanazione del Bando “Parco Agrisolare”. Questo ultimo ci permette di accedere a importanti incentivi per le aziende. Si tratta di una misura inserita nel piano PNRR e progettata dal Ministero delle Politiche Agricole insieme a quello dell’Economia e delle Finanze.

La misura si propone di ridurre l’impatto ambientale delle imprese agricole, e consente alle stesse di ricevere finanziamenti per l’installazione di pannelli fotovoltaici nei capannoni, sopra gli stabili e allo stesso tempo di attuare le ristrutturazioni necessarie per le installazioni degli impianti solari (in particolare la rimozione di componenti contenenti il tossico amianto).

È previsto un investimento a fondo perduto da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che potrà essere richiesto a partire dal 27 settembre. Il progetto si svilupperà nell’arco di due anni, nel corso dei quali verranno sostanzialmente finanziati tutti i progetti idonei, fino all’esaurimento delle risorse. Le domande potranno essere richieste sul sito di GSE (Gestore dei Servizi Energetici SPA), società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sul cui portale potrà essere presentato il progetto da finanziare.

Fotovoltaico Agricolo.

Parco Agrisolare è l’equivalente di una boccata d’ossigeno per il settore produttivo agricolo, in questo momento intrappolato in costi energetici insostenibili. Secondo una ricerca di Enea il settore agricolo assorbe il 15% della produzione di energia nazionale. E’ un dato impressionante. La produzione agroalimentare è energivora e con i costi attuali dell’energia, a causa della crisi delle materie prime e della guerra in Ucraina, a cascata l’impatto rischia di diventare drammatico per tutta la produzione e infine per le famiglie.

Dai campi ai grossisti, ai supermercati, alle tasche delle famiglie, i costi extra si ripercuotono sulle disponibilità economiche di tutti. La parola “rischio” è un eufemismo, il rincaro dei prezzi è già iniziato. Non solo nelle bollette, ma anche e specificatamente nei prodotti che si comprano nei supermercati.

Bando MiPAAF: contributo a fondo perduto.

L’intervento – che presenta una copertura complessiva di 1,5 miliardi di euro – viene erogato in modalità di contributo a fondo perduto e andrà a coprire il 40% dei costi sostenuti per l’installazione degli impianti (o del 50% nelle regioni in corsia preferenziale).

Il bando permette alle aziende agricole di andare verso l’autonomia energetica, tramite potenti impianti fotovoltaici che permetteranno ai beneficiari di produrre gran parte dell’energia necessaria per la propria produttività in autonomia e senza costi. Le imprese potranno anche immettere eventuali picchi di energia non consumata in rete e andare in conguaglio positivo sui costi.

Il settore agricolo è strategico per almeno 3 motivi:

  • è altamente energivoro e la sua trasformazione green ha un impatto visibile sugli indicatori ambientali nazionali di sostenibilità.
  • il settore sta soffrendo a causa di una crisi mai vista e che potrebbe avere conseguenze devastanti e ha dunque bisogno di sostegno immediato.
  • tutto quello che riguarda l’agricolo arriva alle famiglie, le quali già oggi si trovano bollette triplicate per l’energia e stiamo andando verso l’inflazione del 10%.

Bando Incentivi Fotovoltaico: con finanziamenti aggiuntivi investimento si riduce a costo zero.

L’importo del sostegno che prevede copertura fino a spese di 750.000€, per impiantistiche molto importanti, potrebbe permettere a imprese di tutte le grandezze di beneficiare del bando. Importante anche il fatto che le spese ammissibili riguardano la bonifica territoriale dall’amianto e altri materiali tossici ancora diffusi in impianti, fabbricati e magazzini. Infine, è utile che le misure siano cumulabili con altre misure, agevolazioni e finanziamenti richiedibili dalle aziende. Alcune aziende probabilmente potranno infatti riuscire a beneficiare di ulteriori agevolazioni fiscali o finanziarie, riducendo quindi la quota di investimento a proprie spese.

Dettagli e informazioni sul bando.