TRASFERIMENTO DI QUOTE DEL PRINCIPALE AZIONISTA DI INNOVATEC GROUP

Pietro Colucci principale azionista di Innovatec Group , in una strategia di nazionalizzazione e passaggio generazionale, ha ceduto 42,515.651 azioni della società (pari al 45,68%) alla holding di famiglia di diritto italiano Sostenya Group Srl di cui detiene il 51% del capitale, mentre il restante è detenuto pariteticamente dai figli Camilla e Nicola Colucci.

Il residuo 0,47 % sarà ceduto alla Sostenya Group Srl nel corso del primo trimestre 2022.

 

 

INNOVATEC: WORKSHOP DI FINE ANNO 2021 – 19° EDIZIONE

Lunedì 20 dicembre si è tenuto il nostro consueto workshop di fine anno: è stato un importante momento di confronto e di incontro tra tutte le persone che fanno parte del nostro Gruppo.

Sono stati condivisi i risultati dell’anno e sono state presentate le linee guida che supporteranno lo sviluppo del business dei prossimi anni sia di Innovatec Spa  che di tutte le principali partecipate:  Green-Up, Innovatec Power, Circularity; è stata anche l’occasione di introdurre i nuovi progetti di Cobat, La Svolta, Innovatec Venture, Haiki+.

Siamo una squadra sempre più numerosa che mette al centro il valore di un team affiato e proiettato verso il futuro!

La sostenibilità, che da sempre fa parte del nostro DNA, genera cambiamento: stiamo vivendo una profonda trasformazione per realizzare la transizione verde, ecologica e inclusiva del Paese che favorisce l’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile. Il gruppo Innovatec è protagonista in questa trasformazione anche grazie a importanti progetti che verranno illustrati a fine gennaio nel piano industriale triennale.

Un ringraziamento a tutti i relatori: Elio Catania, Roberto Maggio, Mario Gamberale, Flavio Raimondo, Michele Zilla, Camilla Colucci, Cristina Sivieri Tagliabue, Roberto Coizet, Federico Malgarini,  Nicola Colucci.

 

 

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INNOVATEC GROUP E IL PNRR

 

 

PNRR: che cos’è e cosa significa

 

Il PNRR, acronimo di Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, è il programma di investimenti che l’Italia e gli altri stati dell’Unione europea devono consegnare obbligatoriamente alla Commissione Ue per accedere alle risorse del Recovery fund.

 

Il Piano si inserisce all’interno del programma Next generation Eu (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro stanziati dall’Unione europea, da dividere tra i diversi Stati membri, anche sulla base dell’incidenza che la Covid-19 ha avuto su ciascuna economia interna.

 

Una volta consegnati i piani di spesa e di riforma dei singoli Stati la Commissione avrà due mesi di tempo per valutarne la validità e i piani di intervento circa le sei grandi aree (pilastri) sui quali i diversi PNRR si dovranno focalizzare, ovvero:

  • Transizione verde
  • Trasformazione digitale
  • Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
  • Coesione sociale e territoriale
  • Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale
  • Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani

 

Il pilastro della transizione verde discende direttamente dal Green Deal europeo e dal doppio obiettivo dell’Ue di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55 per cento rispetto allo scenario del 1990 entro il 2030. Inoltre, il regolamento del NGEU prevede che un minimo del 37 per cento della spesa per investimenti e riforme programmata nei PNRR debba sostenere gli obiettivi climatici e tutti gli investimenti e le riforme previste da tali piani devono rispettare il principio del “non arrecare danni significativi” all’ambiente.

 

Dopo la valutazione della Commissione sarà infine compito del Consiglio europeo dare l’approvazione finale al pacchetto di aiuti redatto da ogni paese, che sancirà il via libera alla prima tranche dei fondi, prevista presumibilmente tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Il documento italiano di 269 pagine consegnato alla Commissione europea lo scorso 25 aprile contiene dunque un dettagliato resoconto delle riforme che l’Italia intende avviare, da qui al 2026, per risollevare l’economia interna dalla crisi provocata dalla pandemia da coronavirus e promuovere una robusta ripresa all’insegna della transizione ecologica, della digitalizzazione, della competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere.  In altre parole, è possibile definire il PNRR come un piano che delinea nello specifico cosa intende fare il Paese con il denaro in arrivo dall’Europa.

 

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: le 6 missioni

 

Le riforme da attuare e i relativi investimenti del PNRR sono organizzati in sei missioni, suddivise per aree tematiche, e 16 componenti. Come si legge nel documento, le sei missioni del Piano sono:

 

Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura. I suoi obiettivi sono promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura. Per la prima missione sono previsti stanziamenti per 49,2 miliardi di euro.

 

Rivoluzione verde e transizione ecologica. La seconda missione, per cui vengono stanziati 68,6 miliardi, punta a migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva. Da qui gli investimenti e le riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, che mirano a raggiungere target ambiziosi come il 65 per cento di riciclo dei rifiuti plastici e il 100 per cento di recupero nel settore tessile.

 

Infrastrutture per una mobilità sostenibile. Stanzia complessivamente 31,4 miliardi, e punta allo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese, con importanti investimenti nell’alta velocità.

 

Missione 4: Istruzione e ricerca. La quarta missione prevede investimenti per 31,9 miliardi di euro per rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

 

Inclusione e coesione. Per questa specifica missione sono disposti 22,4 miliardi di euro con l’obiettivo di facilitare la partecipazione al mercato del lavoro attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale. Due i focus della quinta missione: imprenditorialità femminile e disabilità.

 

Salute. La sesta e ultima missione stanzia complessivamente 18,5 miliardi con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.

 

Innovatec Group e il PNRR

 

Al fine di garantire il rispetto dei target europei ed una transizione verso la decarbonizzazione bisogna incrementare l’uso delle rinnovabili.

 

Incrementare l’energia prodotta da fonti rinnovabili: per il 2030, il target attuale è del 30% dei consumi finali.

 

Per raggiungere tale scopo bisogna accelerare lo sviluppo di: comunità energetiche e sistemi distribuiti di piccola taglia, impianti utility-scale (attraverso una semplificazione della burocrazia), sviluppo del biometano e soluzioni innovative e offshore.

 

Per raggiungere questi obiettivi verranno semplificate le procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili onshore e offshore, verranno prorogati i tempi e l’ammissibilità dei regimi di sostegno e ci sarà una nuova normativa inerente alla promozione del gas rinnovabile.

 

Innovatec Group da sempre impegnata per la transizione verso la decarbonizzazione sarà in prima linea per promuovere questa grande occasione unica, quella del #PNRR.

 

LA SOSTENIBILITA’ GENERA CAMBIAMENTO: un profondo cambiamento per realizzare la transizione verde, ecologica e inclusiva del Paese favorendo l’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile 

 

La sostenibilità è il nostro fine,

l’innovazione è lo strumento per raggiungerla.